C’è stato un tempo in cui, un pugno di irriducibili pionieri del jazz, guardò verso l’Africa ancestrale; levando al contempo gli occhi agli infiniti spazi della volta celeste, in cerca di visioni e corrispondenze astrali. Tra gli unsung heroes di quella stagione d’oro – capace di sprigionare un linguaggio che includeva militanza politica, misticismo cosmico ed espressionismo astratto –c’è anche l’alto-sassofonista di Chicago, Idris Ackamoor, e il suo gruppo, The Pyramids. Una storia iniziata nei primi anni ‘70, che trova definizione piena durante un viaggio-studio in Africa, e riemersa negli ultimi anni grazie alla pubblicazione di due album strepitosi: “We Be All Africans” e “An Angel Fell” editi dalla Strut Records.

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